Elisa, Ritorno al futuro/Back to the Future: la recensione dell’undicesimo album della cantautrice di Monfalcone.
Solo un’artista come Elisa poteva lanciare un progetto del genere. Almeno in Italia. La cantautrice di Monfalcone, a quattro anni di distanza da Diari aperti, a oltre 20 da Luce, decide di fare il definitivo salto di qualità. Punta in alto, si mette in gioco, dimostra a tutti noi cosa può fare e cosa può dare ancora alla musica. A 44 anni, con un percorso artistico ben definito, ma mai stagnante, sceglie di mettersi in gioco, e osa con un album difficile, non tanto nei contenuti quanto nella costruzione: due dischi, uno in italiano, uno in inglese, così diversi tra loro, così diversi al loro interno.
Un caleidoscopio di voci, sensazioni, suoni, quasi senza alcun fil rouge a tenerlo unito, se non la sua immensa voce e la sua personalità. E il risultato è qualcosa non di perfetto, ma di stupefacente.
Elisa, Ritorno al futuro/Back to the Future: la recensione
Seta, O forse sei tu e Quello che manca erano solo tre antipasti, nemmeno troppo saporiti, di quello che ci avrebbe regalato Elisa con il suo nuovo progetto, l’undicesimo di una carriera già storica. Un brano moderno, dalle sonorità house. Una classica ma elegantissima canzone sanremese. Un duetto in salsa hip hop che guarda all’urban contemporaneo. Mondi così diversi con la stessa voce come unico comun denominatore.
Ha scelto di mettere insieme tutti gli ingredienti del suo repertorio Elisa in questo doppio album che già nel titolo, citazione cinematografica mai più adeguata, fa comprendere l’intento: puntare al futuro attraverso le lezioni del passato, anche di quello recentissimo. Una decisione coraggiosa, ma che è stata premiata ampiamente dalla collaborazione certosina di un team di lavoro straordinario messo insieme. Non manca davvero nessuno, o quasi, in questo album: da Mace a Jovanotti, da DRD a Takagi e Ketra, passando per Venerus, Michelangelo, Don Joe, l’immancabile marito, Andrea Rigonat, e tanti altri ancora, compresi due grandi nomi internazionali co,e Stevie Aiello e Patrick Warren.
Storie diverse che si ritrovano in un unico doppio album per raccontare la visione della musica e della vita di un’artista eccezionale. Se nel primo disco, quello in italiano, ritroviamo tutti gli elementi che hanno accompagnato la ricerca musicale di Elisa negli ultimi anni, dal pop più classico ed emozionante alla svolta indie del recentissimo passato (c’è la mano di Calcutta), con qualche tocco d’estate qua e là (Litoranea, Luglio), voglia di ballare (Palla al centro) e momenti di grande intensità (Come te nessuno mai, Non me ne pento, Chi lo sa), è il secondo, quello in inglese, a mostrare interamente la grandezza di un’artista che va ben oltre la dimensione tipica del nostro pop.
Politropa, come Odisseo, versatile come pochi altri artistia al mondo, Elisa si mette in gioco con sferzate rock, momenti soul, R&B contemporaneo, puro pop e richiami al meglio della musica elettronica mondiale. Se Show’s a Rollin’ è una piccola gemma incastonata in un progetto mastodontico, Drink to Me potrebbe benissimo essere un brano scritto per la compianta Amy Winehouse, e mentre in I Feel It in My Earth possiamo sentire gli echi di Florence Welch, Hope potrebbe rimandare a un Ed Sheeran di qualche anno fa. E si trova spazio anche per una cover
C’è un’intera galassia, non solo un mondo, in questo doppio ambizioso progetto della cantautrice di Monfalcone, arrivata probabilmente al momento di maggior maturità del suo percorso artistico. Un percorso che riesce a ispirare generazioni differenti di artisti, piacevolmente raccolti in questo lavoro come amici di vecchia data, da Rkomi a Jovanotti, passando per Giorgia, Roshelle ed Elodie. Sta anche in questo la grandezza d’Elisa, che non ha bisogno di trait d’union, essendo lei stessa il filo che unisce universi così distanti facendoli incontrare senza alcuno scontro.
Ritorno al futuro: la tracklist
1 – A tempo perso
2 – Seta
3 – Come sei veramente
4 – O forse sei tu
5 – Litoranea
6 – Quello che manca
7 – Luglio
8 – Come te nessuno mai
9 – Non me ne pento
10 – Palla al centro
11 – Chi lo sa
12 – Quando arriva la notte
Back to the Future: la tracklist
1 – Show’s a Rollin’
2 – Let Me
3 – Drink to Me
4 – I Feel It in the Earth
5 – Ordinary Day
6 – Tears May Roll Down
7 – Fuckin’ Believers
8 – Hope
9 – Domino
10 – Like I Want You
11 – My Mission
12 – Fire
13 – Let It Go Waste On Me
Voto: 8
Di seguito l’audio di Show’s a Rollin’: